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Il campione del mondo più inaspettato: i trionfi all'ultimo Round

Thursday, 15 October 2020 07:39 GMT

Prima del duello finale per il titolo del WorldSBK con protagonisti Jonathan Rea e Scott Redding andiamo a ripercorrere alcuni momenti in cui chi era sfavorito è riuscito a conquistare il mondiale delle derivate di serie.

L’ultimo Round del Campionato del Mondo MOTUL FIM World Superbike 2020 vedrà un testa a testa tra il naturale favorito Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) e Scott Redding (ARUBA.IT Racing - Ducati) che arriva al Round conclusivo con uno svantaggio di 59 punti. Il britannico portacolori Ducati quindi sarà costretto a vincere tutte e tre le gare in programma all’Estoril se vorrà avere la possibilità di laurearsi campione del mondo 2020.

Redding è riuscito a neutralizzare il primo ‘match point’ che il cinque volte iridato ha avuto a disposizione a Magny-Cours anche grazie alla provvidenziale collaborazione del compagno di box Chaz Davies. Cosa dovrà succedere affinché si ripeta ancora uno scenario simile? Escludendo ovviamente una brutta calamità per il pilota Kawasaki che al termine di Gara 2 corsa in Francia ha detto che avrebbe mantenuto la sua moto da cross all'interno del proprio box fino a dopo il Round, Redding è chiamato a un’impresa davvero epica. Scopriamo quali sono stati i momenti in cui i pronostici sono stati sovvertiti…

Anche per i migliori le cose possono andare storte: Non è successo in questo paddock ma probabilmente è avvenuta nella gara che tutti gli appassionati delle due ruote si ricordano bene. Nel 2006 il duello finale vede protagonisti Valentino Rossi e Nicky Hayden. Lo statunitense arriva a Valencia con otto punti da recuperare nei confronti del pilota di Tavullia ma alla fine è lui a vincere il titolo mondiale del MotoGP™ dopo la caduta del pesarese avvenuta al quinto giro. Quello è stato senza dubbio l’errore più grande di tutta la sua stagione… Lì inizia la leggenda di Kentucky Kid; il resto è storia.

Credere nelle proprie possibilità è fondamentale: Sylvain Guintoli lo dimostra nel finale di stagione 2014 nel WorldSBK. Il francese in sella alla Aprili arriva a Losail con 12 punti di distacco da Tom Sykes che guida una Kawasaki. Nel primo appuntamento che va in scena in Qatar si porta a tre sole lunghezze di svantaggio. Nell’ultima gara Guintoli conquista un’altra splendida vittoria che ribalta la situazione: si laurea campione del mondo per soli sei punti. Un risultato che appena poche settimane prima sembrava ormai destinato a un altro pilota. Sykes anche in quella occasione arriva terzo al traguardo e tra loro si frappone un certo Jonathan Rea che chiude così il suo capitolo con Honda con quel “piccolo regalo” a colui che per i quattro anni successivi sarà poi il suo compagno di box.

Ma finora quanti ce l’hanno fatta nel WorldSBK? Redding può guardare le statistiche con un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: nella classe regina il pilota che è giunto all’ultimo Round in svantaggio ha vinto sei volte. L’ultima risale al 2014 e i 12 punti recuperati da Guintoli rappresentano anche la rimonta più grande mai avvenuta nell’appuntamento di fine stagione.

In questo millennio solo in due sono riusciti a compiere il sorpasso decisivo all’ultimo tentativo. Nel 2009 il texano Ben Spies arrriva in Algarve con 10 punti da recuperare a Noriyuki Haga. Sarà però lui a vincere il titolo mondiale con sei punti di vantaggio. Nel 2004 James Toseland trionfa a Magny-Cours per nove punti dopo essere arrivato in Francia con quattro lunghezze di svantaggio nei confronti di Regis Laconi.

Le prime due stagioni del WorldSBK, quelle del 1988 e del 1989, vedono il successo all’ultimo Round: è il caso di Fred Merkel. Lo statunitense arriva all’ultimo atto della prima stagione di sempre delle derivate di serie in programma a Manfeild con un margine di tre punti e mezzo su Fabrizio Pirovano per poi piazzare la zampata decisiva che gli vale il primo titolo assoluto. L’anno dopo si ripete sempre in Nuova Zelanda battendo per sette punti il belga Stephane Mertens.

Carl Fogarty vince quattro titoli mondiali ma solo in un’occasione è autore di una rimonta che lo porta al successo finale. Succede nel 1998 in due occasioni dato che dopo Assen Troy Corser lo precede di sei punti e Aaron Slight di cinque e mezzo. La fantastica doppietta di 'Foggy' a Sugo riporta in equilibrio la situazione e gli regala la penultima gioia mondiale con sole quattro lunghezze di margine.

Spesso la regolarità è decisiva... Oltre alla classe regina ci sono anche altri mondiali che restano bene impressi in mente per la loro unicità. Uno di questi è senza dubbio il Campionato del Mondo Supersport 2001. Andrew Pitt arriva all’ultima gara in programma a Imola staccato di 11 punti da Paolo Casoli, vincitore in precedenza ad Assen. L’italiano però finisce a terra nel corso del testa a testa finale e Pitt riesce così a laurearsi campione del mondo con soli due punti di vantaggio pur non avendo vinto nemmeno una gara nell’arco di tutta la stagione ma portando a casa un bel bottino di podi.

E a volte non è abbastanza... Ancora nella stessa categoria cinque anni più tardi va in scena un altro bellissimo duello. Nel 2006 i grandi protagonisti sono l’australiano Kevin Curtain (Yamaha) che ha 18 punti di vantaggio su Sebastien Charpentier. Quindi le possibilità del francese in sella alla Honda del team Ten Kate sono davvero ridotte. Ha bisogno che Curtain nell’ultima gara a Magny-Cours finisca a terra e proprio questo avviene 15 minuti dopo il via. I nove podi di quella stagione non bastano all'australiano per conquistare il successo finale dato che vede sfumare il titolo iridato per sette punti.

Mai niente per scontato. In pista con il Ducati Junior Team, Tati Mercado arriva all’ultimo Round della FIM Superstock 1000 Cup 2016 in programma a Jerez con sette punti di vantaggio sul suo grande avversario Raffaele De Rosa in sella a BMW. Nella giornata decisiva la moto del pilota argentino ha un problema meccanico e si ferma nel corso del giro di ricognizione. Non c’è modo di far ripartire la Panigale R e di portarla sulla griglia di partenza. Il testa a testa quindi termina ancor prima del via. Tra la disperazione di Mercado il titolo finisce nelle mani di De Rosa a cui basta il quinto posto alla bandiera a scacchi.

Redding ce la farà a scrivere il proprio nome nella lista dei piloti che hanno firmato il sorpasso decisivo all’ultimo tentativo?  A suo favore gioca senza dubbio la grande determinazione che lo contraddistingue e la tripletta firmata a Jerez. Per lui quello in arrivo dovrà essere il miglior Round della stagione ma allo stesso tempo deve sperare anche che Rea vada incontro a un pessimo weekend. Contro: Tutto il resto. Finora nessuno è riuscito a recuperare uno svantaggio del genere e nessuno è riuscito a battere Rea partendo da dietro nelle precedenti sfide che hanno assegnato il titolo. Ma ora si va all’Estoril. In fondo, se tutto andasse secondo i piani e fosse scritto in anticipo staremmo parlando di qualcos’altro e non del Campionato del Mondo Superbike.

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